Mentre al momento non è per nulla chiaro se il Comune di Cattolica sia intenzionato ad applicare la tassa di soggiorno è certo che Rimini la imporrà su ogni presenza turistica a partire dalla prossima stagione 2012. E’ infatti recente la dichiarazione del sindaco di Rimini Andrea Gnassi che si è detto intenzionato ad adottare la tassa per far fronte ad alcune emergenze di bilancio del Comune. Sembra che i proventi del balzello, 8 milioni di euro stimati per la sola città di Rimini, serviranno all’amministrazione comunale per rimettere in sesto la rete fognaria gravemente danneggiata ed in alcuni punti della città vicina al collasso e potranno essere inoltre investiti in campo culturale o assistenziale.E per quanto riguarda Cattolica e le altre località di vacanza romagnole come Riccione, Bellaria, Misano Adriatico ecc? Di sicuro per ora c’è soltanto il decreto ministeriale che il governo e il capo dello Stato hanno approvato il 4 novembre 2011. Quindi ogni amministrazione municipale è da oggi autorizzata ad applicare sul proprio territorio la tassa di soggiorno nella misura che ritiene più opportuna e congrua al proprio bilancio. Ma a differenza di Rimini, il sindaco di Cattolica Piero Cecchini ancora non si è espresso in merito, anche se in campagna elettorale aveva più volte ribadito che non avrebbe applicato l’orribile balzello che graverebbe sulla ripresa del turismo nel periodo della crisi e su tutti gli operatori cattolichini.Gli albergatori di Cattolica stanno alla finestra in attesa di un pronunciamento di Palazzo Mancini al riguardo, anche se il presidente della categoria, Maurizio Cecchini, ha già fatto sapere la contrarietà dell’Associazione Albergatori Cattolica alla tassa che toglierebbe competitività internazionale alla Riviera Romagnola e costringerebbe ogni albergatore a farsi esattore di una tassa tanto odiosa quanto ingiusta. In attesa di novità da parte delle istituzioni cittadine non resta che aspettare (e sperare in bene).

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