
Gli albergatori del riminese dicono no alla tassa di soggiorno imposta dalle amministrazioni comunali in ottemperanza al recente decreto legislativo. E per farlo si sono dati appuntamento ieri,
14 novembre 2011, alle 16.30 a Riccione. Non erano presenti soltanto albergatori riminesi, ma anche colleghi di altre realtà turistiche con la partecipazione di delegazioni da
Bologna,
Imola e
Ravenna. Il corteo si è ritrovato in Piazza Giacomo Matteotti ed ha dato voce a tutta la propria contrarietà in merito all’applicazione dell’ormai odiatissima tassa di soggiorno facendo largo uso di cartelli, berretti e sciarpe. Il tutto coordinato dalla consulta per il turismo della ConfCommercio Regione Emilia Romagna. Il corteo ha poi sfilato per il centro di Riccione facendo tappa finale davanti al municipio dove ha simbolicamente deposto cartelli e sciarpe contro la tassa di soggiorno a firma di ogni delegazione.Il presidente di ConfTurismo
Terenzio Medri ha fatto notare quanto iniqua questa tassa possa essere e soprattutto quanto deleteria sarà sull’andamento del turismo in Italia e segnatamente nelle località balneari romagnole dove il prezzo abbordabile conferisce ancora un briciolo di competitività rispetto ai colossi dei tour operator internazionali con i loro villaggi vacanza presenti in Egitto, Spagna, Grecia e Croazia che tantissime presenze straniere hanno già rubato alla costa romagnola. Con l’introduzione della tassa di soggiorno anche il fattore prezzo potrebbe venire a meno segnando il definitivo collasso delle presenze straniere e minando le presenze italiane, ormai unica vera risorsa del turismo romagnolo. Inoltre si è messo in luce come sia oltremodo ridicolo il palleggio di responsabilità dell’applicazione della tassa che è rimbalzato dai partiti alla regione Emilia Romagna per finire alle amministrazioni che la introdurranno a macchia di leopardo creando ulteriori scompensi e rompendo il
delicato equilibrio delle località balneari e della pacifica coesistenza nel mercato.La Consulta ha infine precisato che non possono essere i turisti in vacanza nelle nostre località a risanare i bilanci comunali ed ha invitato tutti i sindaci a non applicare la tassa, nonostante Riccione e Rimini si siano già espresse favorevolmente all’introduzione della contestata gabella. Dopo la manifestazione di ieri a Riccione si stanno mettendo in cantiere altre clamorose forme di protesta per combattere con ogni mezzo democratico quello che potrebbe suonare come un clamoroso autogoal delle varie amministrazioni locali nei confronti della risorsa più preziosa: il turismo.